Vlahovic vuole la Juve e la vecchia signora lo prende subito

Un affare da 67 milioni di Euro più bonus e un ingaggio quinquennale di 7 milioni a stagione. Il matrimonio tra Dusan Vlahovic e la Juve non poteva non farsi, visto che entrambi si sono cercati, fatti la corte e poi voluti; non si sa chi con più insistenza, fatto è che mai affare si è concluso in così breve tempo proprio nel mercato di gennaio, mese in cui si è sempre riconosciuto come periodo non adatto ai grandi colpi. Infatti, con questa operazione la Juve raggiunge il primato dell’affare più costoso che si sia mai raggiunto in questo periodo della stagione agonistica. E un motivo c’è, perché la società bianconera ha capito che non era il caso di rimandare la conclusione dell’affare, per togliere dal mercato un calciatore di 22 anni che in questo campionato ha già segnato 17 gol con un presente – futuro prossimo che si preannuncia di grande spessore. E poi c’è da dire che in qualche modo la Juve deve percorrere la strada della ricostruzione, nella consapevolezza che troppi sbagli sono stati fatti fino ad oggi che l’hanno portata a essere troppo distante dai vertici. L’ambizione di raggiungere in questo campionato la zona Champions è molto alta, poiché tutti sanno quanto importante sia la partecipazione a questa competizione apportatrice di introiti molto alti. E poi c’è anche un’immagine da ricostruire, soprattutto al cospetto delle società e quindi delle squadre più importanti d’Italia. Insomma, questo acquistare l’attaccante più forte che in questo momento è in circolazione, da parte della Juventus fa pensare a una improvvisa presa di visione di una realtà che stava diventando troppo scomoda a livello di prestigio, con tutto ciò che ne deriva a livello societario. Certo i milioni di Euro sborsati cash (pare si tratti di cinquantacinque milioni da versare subito e il resto spalmato in un anno) creano nell’ambito delle casse della Juventus che sono già in rosso per parecchi milioni di euro, un sacrificio economico enorme. Tuttavia, tenuto conto dei 400 milioni di Euro che il consiglio di amministrazione della Juventus ha messo a ottobre 2021 per l’aumento del capitale sociale e gli introiti che ne deriveranno dalla cessione di almeno due giocatori quali Arthur, piuttosto che Bentancur o Rabiot, per cui arrivano sirene provenienti dall’Inghilterra, potrebbero aver spinto la società bianconera ad accelerare senza se e senza ma. Ecco, pensiamo che la Juve con queste operazioni di uscita dovrebbe poter far fronte almeno in parte all’esborso da versare alla Fiorentina per l’acquisto di Vlahovic. E poi c’è da riflettere anche sul fatto tecnico della squadra e sul modo di gestire la squadra dal punto di vista tattico da parte di Max Allegri. Sì, perché è assolutamente impensabile che dopo avere acquistato un calciatore capace di realizzare tanti gol, lo si penalizzi in un contesto dalla mentalità sempre preoccupata a difendere, piuttosto che offendere l’avversario. Secondo noi, alla luce di questo rinnovamento, sarebbe opportuno fin dal prossimo campionato, di rivedere non solo il centrocampo e parte della difesa ma anche un tecnico capace di un calcio con idee moderne, brillanti e mai timoroso di alzare il baricentro del centrocampo. Uno o due tocchi al massimo nella costruzione del gioco e non quell’ossessivo quanto stucchevole portar palla per poi perderla sistematicamente, oppure ostinarsi in un possesso palla fatto di passaggi orizzontali e arretrati, senza mai avere la possibilità di verticalizzare il gioco. Ecco, secondo noi l’acquisto di Vlahovic deve far riflettere molto sotto questo aspetto che riteniamo importantissimo alla luce di un serio cambiamento di rotta tecnico – tattica da parte di una squadra che ha bisogno di essere motivata a capire che il gioco del calcio sviluppato dalle migliori squadre europee è un altro, non solo nella corsa, nella forza fisica e nella resistenza degli oltre 90 minuti di gioco. Vedremo cosa accadrà in seguito, una cosa è certa; l’arrivo di Vlahovic deve in qualche modo destare la Juventus ad uscire da una situazione di confusione totale.

Salvino Cavallaro                   

 

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